PKF 2018

PKF
PITIGLIANI KOLNO’A FESTIVAL
Ebraismo e Israele nel Cinema

13aedizione
 

Roma, 17/22 novembre 2018
Casa del Cinema, Cinema Farnese, Centro Ebraico Italiano Il Pitigliani

Torna dal 17 al 22 novembre 2018 alla Casa del Cinema di Roma, al Cinema Farnese e presso il Centro Ebraico Italiano il Pitigliani – a entrata gratuitafino a esaurimento posti – il Pitigliani Kolno’a Festival – Ebraismo e Israele nel Cinema, giunto alla tredicesima edizione, dedicato alla cinematografia israeliana e di argomento ebraico. Prodotto dal Centro Ebraico Italiano Il Pitigliani e diretto da Ariela Piattelli Lirit Mash, il PKF2018 propone per la consueta sezione Sguardo sul nuovo cinema israeliano opere che hanno riscosso successo sia in Israele che all’estero e che rappresentano la varietà e il multiculturalismo che compone la società israeliana di oggi. Il Premio alla Carriera 2018 sarà consegnato al  regista Avi Nesher, uno tra i più fecondi autori israeliani, di cui il festival proietterà il suo ultimo “The Other Story”, presentato in anteprima italiana, ma anche “Rage and Glory”, capolavoro del 1984, recentemente restaurato, che all’epoca della sua uscita fece molto discutere e “Turn Left at the End of the World”, ambientato negli anni Sessanta, il racconto di due famiglie di immigrati, una marocchina e l’altra indiana, che si ritrovano vicine in un minuscolo villaggio sperduto israeliano.

Nella sezione Sguardo sul nuovo cinema israeliano, tra le anteprime italiane del festival anche il lungometraggio Laces, di Jacob Goldwasser, basato sulla storia vera di un adulto-bambino con un leggero ritardo, un senso dell’umorismo unico, una risata contagiosa e un infinito ottimismo. L’attore Dov Glickman ha vinto, per questa interpretazione, il Premio Miglior attore non protagonista agli Ophir Awards israeliani. Sempre in anteprima, il documentario di Ran Tal,TheMuseum,  che esplora l’anima israeliana attraverso le gallerie, i magazzini e i visitatori del Museo di Israele a Gerusalemme, la più importante istituzione culturale del Paese.


La sezione “Percorsi Ebraici” propone il documentario di Stephane Kaas Etgar Keret: based on a true story”, già vincitore del Prix Italia 2018 e presentato all’ultima edizione del Festivaletteratura di Mantova, che racconta lo scrittore israeliano attraverso l’animazione delle sue storie, le rievocazioni dei suoi aneddoti, gli sguardi dietro le quinte e le interviste con familiari e amici. Altro documentario, “Einstein in the Holy Land”, di Noa Ben Hagai, che racconta la visita di Albert Einstein in Terra Santa nel febbraio del 1923 e compone un ritratto del Genio anche attraverso le sue impressioni sul nascente Stato Ebraico. Quindi, al Cinema Farnese, e in collaborazione con la Fondazione Museo della Shoah,  il documentario italiano “La razzia. Roma, 16 ottobre 1943”, di Ruggero Gabbai – che sarà ospite del festival – realizzato con le testimonianze dei sopravvissuti al rastrellamento del Ghetto di Roma del 16 ottobre 1943, quando le forze naziste arrestarono oltre 1250 ebrei deportandoli nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.


Oltre a lungometraggi e documentari, al PKF tornano la serie televisive, con alcuni titoli, tra cui “When Heroes Fly” di Omri Givon, che ha vinto il premio Miglior Serie alla recente prima edizione di Canneseries e che sarà presentato dal produttore Eitan Mansuri. La storia segue quattro amici, veterani di guerra di un’unità delle forze speciali, riuniti per una missione finale: trovare Yaeli, l’ex amore di uno di loro e sorella di un altro. Altra serie tv, “Significant Other”, diretta da Ram Nehari, di cui verranno proiettati tre episodi della prima stagione, alla presenza dell’attrice protagonista Dana Modan, per una commedia drammatica sulla solitudine di due vicini di casa quarantenni, che si sono trovati a vivere porta a porta e si imbarcano a condividere una relazione esitante e piena di difficoltà.

Sulle serie tv il Festival ospiterà, lunedì 19 novembre alle ore 17:30 il panel “Da Cannes a Netflix. Il segreto del successo delle serie tv da Israele”, moderata dalle direttrici artistiche e alla presenza del regista e sceneggiatore Alessandro D’Alatri, del produttore Eitan Mansuri e della sceneggiatrice e attrice Dana Modan. Il panel sarà preceduto dalla proiezione di 3 episodi della prima stagione della serie tv  “Significant Other” e seguito dalla proiezione del primo episodio della prima stagione di “When Heroes Fly”.


Spazio anche all’animazione, con un focus, a cura del regista e autore Hanan Kaminski, che propone un programma di corti composto da astri nascenti del cartoon israeliano.

Durante la kermesse si svolgerà anche la seconda edizione del Premio Emanuele (Lele) Luzzati, che sarà assegnato alla migliore opera considerata meritevole da una giuria composta da intellettuali e artisti di rilievo.

C’è una continuità  sottolineano le direttrici artistiche  tra passato e presente nel programma di questa edizione del PKF. Dai documentari ai lungometraggi, dai cortometraggi alle serie TV, proponiamo film molto diversi tra loro ed emerge un quadro di un cinema più vitale che mai. Le opere israeliane compongono non solo un ritratto della cinematografia, ma anche della società del Paese, in costante cambiamento. Abbiamo voluto celebrare questa tredicesima edizione del PKF consegnando il Premio alla Carriera ad Avi Nesher, un regista, tra i più grandi d’Israele, che ha osservato i mutamenti della società israeliana, raccontandone, attraverso una straordinaria capacità di narrare, i suoi molteplici aspetti e anche le contraddizioni. Alcune delle sue opere hanno scatenato accesi dibattiti all’interno della società israeliana: il suo è un cinema dentro la Storia e le vicende umane”.

Il PKF 2018 è realizzato con i contributi di: Mibac – Ministero per i beni e le attività culturali; Regione Lazio; UCEI; Ambasciata di Israele in Italia; Centro Peres per la Pace e l’Innovazione e con il sostegno di AcomeA e El Al.

Il festival è a ingresso gratuito fino a esaurimento posti, ma è possibile prenotare scrivendo a eventi@pitigliani.ito telefonando al 327 5890801.

La proiezione della serata inaugurale di sabato 17 novembre è solo su invito.

Info
Tel. 06 5800539
www.pitiglianikolnoafestival.it
pkf@pitigliani.it

Direzione artistica PKF

In co-direzione già dalla prima edizione del Roma Kolno’a Festival (2006) e poi ininterrottamente al PKF, Ariela Piattelli  è nata a Roma, dove ha studiato al DAMS di RomaTre e si è laureata in Storia e critica del cinema. Oggi è giornalista e collabora con « Il Corriere della Sera ». In passato ha collaborato per alcune testate, tra cui « Il Giornale », l’agenzia Apcom (al desk di New York) e la rivista di cultura ebraica « Shalom » di cui è ancora redattrice. Nel corso degli anni ha approfondito gli studi sul rapporto tra arti figurative ed ebraismo e, nei suoi numerosi viaggi in Israele è venuta a contatto con il cinema israeliano. Dal 1998 è consulente dell’Ambasciata d’Israele in Italia per iniziative culturali e festival cinematografici. E’ stata membro della giuria al Jerusalem Film Festival 2008 (per la sezione “Jewish Experience”) ed è curatrice insieme a Raffaella Spizzichino e Shulim Vogelmann, del Festival Internazionale di Letteratura Ebraica. Nell’ultimo anno ha prodotto alcuni eventi culturali tra Italia e Israele, tra cui il concerto di Idan Raichel Project a Roma (Piazza del Campidoglio, in collaborazione con Zètema) e l’anteprima italiana di “Seven Days” di Ronit e Shlomi Elkabetz, nell’ambito del Festival Internazionale del Film di Roma.

Lirit Mash

Lirit Mash è attrice e sceneggiatrice. Di origine argentina, è nata e cresciuta in Israele (Kibbutz Gazit). Ha imparato a suonare il violino e partecipato alla “Youth Symphonic Orchestra” dei membri dei kibbutzim. Vissuta per tre anni a Roma, tornata in Israele si è diplomata in Arte alla “Alon High School for the Arts”. Nell’esercito, ha lavorato come istruttore sportivo nel “College Interdisciplinary for Command and Staff”. Nel 1997 si è diplomata come attrice presso la “Beit Zvi High School for the Performing Arts”. Già durante il terzo anno degli studi, ha girato per una serie televisiva “Merhav Yarkon” (ambientato in una stazione di polizia). Dopo aver completato gli studi, ha svolto un ruolo di primo piano al teatro di Haifa, uno dei quali: “Ghetto” diretto da Joshua Sobol. Negli ultimi 20 anni Lirit ha recitato in teatro, cinema e televisione e tra i suoi ruoli più importanti: “Zinzana” (serie televisiva girata in una vera prigione nel 1999), “Saturdays and Holidays” (tre stagioni di una serie di successo sulle relazioni di coppia, 2000-2003). “This  Night” (2006-2013) dell’Orna Porat Theatre, sulla comunità  marocchina fuggita in Israele negli anni ’50. “Yellow Peppers” serie venduta alla BBC (2013), “Milk and Honey” venduta a Channel 4 (2015) e molti spot fra i quali per l’IKEA, la Tnuva e la campagna “Violence Against Women”. Attualmente Lirit è protagonista in un commedia originale: “Daddy’s Fathers” insieme all’attore veterano israeliano Uri Gavriel. Ha insegnato “Dramma e interpretazione e preparato attori per audizioni. Nell’ultimo anno, Lirit ha scritto il suo primo copione per una co-produzione israelo-argentina e un libro ispirato alla sua infanzia in Kibbutz.
 
Born in Israel and grew up in a kibbutz. At the age of 10, she moved with her family to Rome as part of her father work, “Hashomer Hatzair”, (3 years), and for the first time exposed to Italian language, art and fine food.
Studied violin for 8 years and did her matriculation in arts.
Graduated at “Beit- Zvi”, School of the Performing Arts (1997).
Today Lirit is a theater, a movies and a tv series actress.
Her prominent roles:
Films-” Theater- “Ghetto”, “Backyard Games”, “Dadi’s Girls”, “My son”,”Blind date” ,”Blank bullet”. 
Tv series- “Saturdays and Holidays”,” “Zinzana,” “Yellow Peppers,” “Milk&Honey” ,”Mermaids”.

Ospiti PKF 2018

ALESSANDRO D'ALATRI - PKF2018Alessandro D’Alatri

Nasce a Roma nel 1955. Inizia la sua attività nello spettacolo all’età di otto anni recitando in teatro, cinema e televisione con Visconti, Strehler, De Sica e altri prestigiosi autori. Il suo impegno dietro la macchina da presa comincia negli anni settanta. Nel 1991 esordisce alla regia conAmericano Rossocon cui vince il David di Donatello e il Ciak d’oro per il miglior esordio cinematografico dell’anno. Autore e regista di numerosi film, tra cuiSenza Pelle, Casomai, CommediasexieThe startup, ha scritto e diretto molti lavori per il teatro e la tv; attualmente è in onda la seconda stagione della serie televisiva, girata a NapoliI bastardi di Pizzofalcone.

Born in Rome in 1955. He starts being involved in the film and theatre industry at the age of 8 years, as a child actor with Luchino Visconti, Giorgio Strehler, Vittorio De Sica and other prestigious authors. In 1991, he made his debut as feature film director with Americano Rosso, winning the David di Donatello and the Golden Take (Ciak d’oro) for best debut. D’Alatri in author and director of numerous films among them Senza Pelle, Casomai, Commediasexi and The startup and he wrote and directed many works for stage and TV. Actually he is on air the second season of the successful tv serie I bastardi di Pizzofacone shot in Naples from the novels of Maurizio De Giovanni.


Ruggero Gabbai - PKF2018Ruggero Gabbai

Ruggero Gabbai inizia a fotografare già da ragazzo. Si laurea al Rochester Institute of Technology (Kodak) in fotografia con un “minor” in filosofia; nel 1993 si laurea con un Master in regia cinematografica alla Columbia University di New York. La sua tesi è il suo primo documentario;The King of Crown Heights, trasmesso in prime time dalla PBS in America e distribuito in tutto il mondo.

Nel 1995 torna in Italia e crea la casa di produzione Forma International. Nel 1997 firma la regia del documentario sulla Shoah italiana,Memoria, selezionato al Festival di Berlino e in onda su Rai due in prima serata. Gabbai ha diretto più di 30 documentari: tra i più recentiIo ricordo, sulla memoria delle vittime di mafia in Sicilia, e ilIl viaggio più lungo, selezionato al Festival di Gerusalemme e presentato in prima mondiale a New York. Nel 2015 ha realizzato il filmStarting Over Again, esposto al Museo di Gerusalemme e presentato a Londra, Parigi e New York. Il suo film documentarioCityZEN,sul quartiere popolare ZEN di Palermo, dopo essere tato selezionato al Festival del Cinema di Taormina è stato trasmesso nel 2018 da Sky Atalntic. Il filmLibia, l’ultimo esodoè stato acquistato da Rai Cinema e mandato in onda da Rai Uno. Ha appena terminato la regia del filmBeeing Missoniper sky Arte e il documentarioLa Razzia, Roma 16 ottobre 1943selezionato alla Festa del cinema di Roma e proposto al PKF.

Ruggero Gabbai began taking photographs at the age of teenager.  He graduated in Photography from the Rochester Institute of Technology (Kodak); in 1993, his graduate thesis in Film Direction at Columbia University would become his first documentary: The King of Crown Heights was distributed around the world and broadcast in the United States by PBS, in prime time. In 1995 he returned to Italy and in 1997 directed Memoria (Memory) about the Italian Holocaust, selected for the Berlin Film Festival.  Gabbai has directed more than 30 documentaries, including Io ricordo (2008), about the memories of mafia victims in Sicily, and Il viaggio più lungo (The Longest Journey, 2013) which was selected for the Jerusalem Festival and had its world premiere in New York.  In 2015, he made Starting Over Again about the Egyptian Jewish community and in 2016 he concluded several years of work on the documentary CityZEN, about a working class neighbourhood in Palermo.   Libia, l’ultimo esodo, bought by Rai Cinema and broadcasted in Rai Uno. He has just finished directing the film Beeing Missoni for sky Arte and the documentary La Razzia, Roma 16 Ottobre 1943, selected at the Rome Film Festival and screened at the PKF.


Albert Hanan Kaminski - PKF2018Albert Hanan Kaminski

Nato a Bruxelles nel 1950, si diploma alla Bezalel Academy of Art and Design di Gerusalemme, dove successivamente fonderà il Dipartimento di Animazione che attualmente ancora dirige. Considerato il grande maestro dell’animazione israeliana, tra le sue celebri opere il lungometraggioThe Real Shlemieltratto da un racconto dello scrittore ebreo Premio Nobel I. B. Singer, la serie TVPettson and Findus, eThe Legend of King Solomon, presentato in anteprima italiana al PKF2017. A Kaminski il PKF ha conferito nel 2017 il premio alla carriera e, nel 2018, presenta una selezioni di Animazioni da Israele.

Born in Brussels in 1950, Albert Hanan Kaminski gradueted from the Bezalel Academy of Art and Design in Jerusalem, where he later founded and directed the Animation Department. He is considered the great master of Israeli animation, between its most important title his first feature length film, The Real Schlemiel, based on a story by the Nobel Prize winning Jewish writer Isaac Bashevis Singer.  He has directed TV series including Pettson and Findus and on the occasion of the Italian premiere (PKF2017) of his latest film, The Legend of King Solomon, the Festival was recognising Kaminski with its Lifetime Achievement Award.


Eitan Mansuri - PKF2018Eitan Mansuri

Eitan Mansuri è un produttore israeliano. Nel 2013 ha fondato la Sapiro Films, una delle case di produzione di maggior successo in Israele, anche nel campo della coproduzione con l’Europa. Nel 2017 la Sapiro Films ha prodottoFoxtrotdi Samuel Maoz, che ha vinto il Leone d’Argento al Festival di Venezia ed è stato il candidato israeliano agli Oscar. Eitan Mansuri presenta al PKF2018When Heroes Fly, la prima serie televisiva prodotta dalla Sapiro Films, che ha vinto il primo premio dedicato alle serie tv al Festival di Cannes.

An Israeli producer and the founder of Sapiro Films (2013)
Sapiro is one of the fastest growing production companies in Israel, developing, producing and co-producing films in Israel and Europe.
In 2017 he produced “Foxtrot” a film by Samuel Maoz. The film won the Silver Lion at Venice International Film Festival, presented in Telluride, TIFF, Sundance and many more. It has won eight categories at the Israeli Academy Awards (Ophir ) and was the Israeli entry for the Oscars. Along the years Eitan produced numerous award-winning, critically acclaimed and commercially successful films. The first TV series Eitan produced When Heroes Fly was presented at Cannes series first edition (2018) and won the first prize (2018).


Dana Modan - PKF2018Dana Modan

Regista, sceneggiatrice, attrice, produttrice e conduttrice TV, Dana Modan ha vinto il premio dell’Accademia israeliana per la sceneggiatura e l’interpretazione nella serie TVAnandae per la serie. Attualmente sta lavorando al suo primo lungometraggio titolatoZadushkymentre al PKF2018 presenta la serie TVSignificant Otherda lei scritta ed interpretata.

Director, screenwriter, actress, producer and TV host, Dana Modan won the Israeli Film and TV Academy prize for screenplay and acting in the TV series Ananda and for Love Hurts. Her debuct film as a Director – Zadushky – is in pre-production. At the PKF 2018 she presents the TV serie Significant Other written and played by her.


Avi Nesher - PKF2018Avi Nesher

Produttore, regista, sceneggiatore e attore, Avi Nesher nasce in Israele, a Ramat Gan, nel 1953. Considerato in tutto il mondo uno dei più importanti cineasti israeliani, i suoi film hanno giocato un ruolo fondamentale nel portare il cinema israeliano alla ribalta internazionale. Molte tra le sue opere hanno vinto numerosi premi internazionali e all’Accademia israeliana. Tra i suoi lungometraggi,Turn Left at the End of the World, film nominato per sette premi dell’Accademia Israeliana e campione d’incassi al botteghino; il controversoThe Troupeche è diventato “cult movie” ed è stato recentemente votato dall’Associazione Israeliana dei Critici Cinematografici fra i dieci migliori lungometraggi israeliani di tutti i tempi. Rage and Glory– presentato in versione restaurata al PKF2018 – che all’epoca della sua uscita scatenò un acceso dibattito. Il regista presenta in anteprima italiana, al PKF2018 il suo ultimoThe Other Story, film acclamato dal pubblico internazionale e israeliano, scritto a quattro mani con Noam Shpancer, scrittore e psicologo di fama mondiale. Il film è tratto da una storia realmente accaduta.

Il PKF2018 conferisce ad Avi Nesher il Premio alla Carriera.

Producer, director, screenwriter and actor, Avi Nesher was born in Israel, in Ramat Gan, in 1953. Considered one of the most important Israeli filmmakers in the world, his films played a fundamental role in bringing Israeli cinema to international prominence. Many of his works have won numerous international awards and the Israeli Academy. Among his acclaimed films, Turn Left at the End of the World, which was nominated for seven Israeli Academy awards and was the biggest Israeli box office of the decade. The controversial The Troupe has become a cult classic and was recently voted by The Israeli Film Critics Association as one of the Ten Best Israeli Feature Films of all time. Rage & Glory, – presented in a restored version at PKF2018 – at the time of its release, sparked heated debate. The director presents at PKF2018, the Italian premiere of hislatestThe Other Story, a film acclaimed by the international and Israeli public, written with Noam Shpancer, a writer and psychologist of world renown. The film is based on a really happened story.

The PKF2018 awards Avi Nesher the Career Award.


Federico Savina - PKF2018Federico Savina

Federico Savina, presidente onorario del Festival del Cinema Città di Spello e dei borghi umbri ” Le Professioni del cinema”, è un noto sound designer specializzato in Industrial and Television Electronics, docente del Centro sperimentale di cinematografia
Dopo aver creato i primi strumenti musicali elettronici e generatori per il compositore di “Nuova Consonanza Group”, è entrato nel settore della musica per il movimento diimaginge ha lavorato come mixer di musica, re-registrazione sonoro e assistente tecnico a Roma, Parigi, Londra e Praga, raccogliere un’ampia esperienza internazionale che lo ha portato a progettare il nuovo Dipartimento di suono per Cinecittà Studios a Roma, diverso dal rithme-CX Sound Library di sistema per CAM Film Music Publisher.
Savina ha collaborato con molti registi di fama internazionale come Fellini, Zeffirelli, Antonioni, Visconti, Argento e musicisti come Morricone, Rota, Goldsmith, Berstein e Jarre.
Ha lavorato come Consulente Dolby Sound e successivamente ha insegnato Sound design al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Al PKF2018 presenta il cortometraggioMiriam
 

Federico Savina, honorary president of the Film Festival Città di Spello and the Umbrian villages “Le Professioni del cinema”, is a well-known sound designer specializing in Industrial and Television Electronics, professor of the Experimental Center of Cinematography

After creating the first electronic musical instruments and generators for the composer of “Nuova Consonanza Group”, he entered the music industry for the imaging movement and worked as a music mixer, sound re-recording and technical assistant in Rome, Paris, London and Prague, gather a wide international experience that led him to design the new Sound Department for Cinecittà Studios in Rome, different from the rithme-CX Sound Library system for CAM Film Music Publisher.

Savina has collaborated with many internationally renowned directors such as Fellini, Zeffirelli, Antonioni, Visconti, Argento and musicians such as Morricone, Rota, Goldsmith, Berstein, Jarre.

He worked as a Dolby Sound Consultant and later taught Sound Design in Rome at the Centro Sperimentale di Cinematografia. At the PKF2018 presents the short film Miriam


Ludovico Tesoro-Tess - PKF2018

Ludovico Tesoro – Tess

Ludovico Emanuele Tesoro-Tess nasce a Milano nel 1996. Dopo aver concluso il liceo scientifico inizia a studiare filosofia all’università statale di Milano. Ludovico scopre la passione per la fotografia e il video-making fin da giovanissimo, una passione che lo porterà a collaborare con una nota casa di produzione milanese specializzata in documentari: Forma International.
Questa collaborazione lo condurrà a migliorare le sue abilità fornendogli una conoscenza a 360° sul mondo del cinema.

Ludovico Emanuele Tesoro-Tess, born in Milan, Italy in 1996. After completing his scientific studies he started studying philosophy at Milan University. He discovered his passion for photography and video-making from a very young age, a passion which led him to collaborate with Forma International, a highly regarded cinema and film production company specialized in documentaries.
During this collaboration he improved his film-making abilities: from planning stages of the production, to working as Camera Operator.

Sguardo sul nuovo cinema israeliano

Across the line di Giladi Nadav Shlomo, Israele, 29′

Across the line – Me’ever la kav

Hananel, un giovane ebreo religioso, sta correndo a casa prima che entri lo Shabbat. Un incontro inaspettato con Mundir, un autostoppista palestinese porta Hananel ad una serie di avventure rocambolesche che alla fine gli danno una lezione sulla comunicazione, sull’amicizia e l’amore.

“Da regista israeliano ho sempre voluto stare fuori dalla politica. – spiega il regista – Non ho mai voluto usare il conflitto come strumento per la mia arte ma visto che la vita ha senso dell’umorismo, mi sono innamorato di una storia che si svolge nel bel mezzo del conflitto”.

Festivals:

Stony Brook Film Festival, 2017

Boca Raton Jewish Film Festival, 2018

Hananel, a young religious Jew, is hurrying home for Shabbat. An unexpected encounter with Mundir, an unwanted and stubborn Palestinian hitchhiker, leads Hananel on a series of mix-ups that eventually teach him a lesson in communication, friendship, and love.

Directors Statement:

As an Israeli Director, I have always wanted to stay away from politics. I didn’t want to use the conflict as a tool for my art. But, as life has its own sense of humor, I fell in love with a story that takes place right in the middle of the conflict.

Festivals:

Stony Brook Film Festival, 2017

Boca Raton Jewish Film Festival, 2018

Anno: 2017
Nazione: Israele
Genere: Cortometraggio
Durata: 29
Lingua: Ebraico – Arabo
Regia: Giladi Nadav Shlomo
Sceneggiatura: : Zuriel Melchior
Montaggio: Tal Keller
Fotografia: Giora Bejach
Musica: Roni Reshef
Cast: David Shaul, Jalal Masrwa, Nizar Hamra, Ghassan Ashkar, Mohammed Name
Produzione: Saar Yogev & Naomi Levari- Black Sheep Film Productions Ltd.

Laces di Jacob Goldwasser, Israele, 90′

Laces – Shrochim

Gadi è un adulto-bambino con un leggero ritardo cognitivo: ha un senso dell’umorismo unico, una risata contagiosa ed un infinito ottimismo. L’improvvisa morte della madre lo obbliga a trasferirsi temporaneamente a casa del padre biologico, dal quale è stato distante per la maggior parte della sua vita. Reuven, il padre di Gadi, assorto nei suoi problemi personali, ha sempre evitato di interagire con il figlio. Ma l’amore tra loro riemerge più forte dal momento in cui imparano a conoscersi.

Il film è bassato su una storia vera e sulla vita del regista.

Dov Glickman ha vinto il premio quale Miglior attore non protagonista negli Ophir Awards israeliani

Gadi is a child-adult with mild retardation; he has a unique sense of humor, an infectious laugh and endless optimism.

His mother’s sudden death forces Gadi to move temporarily to the house of his biological father, from whom he is been estranged most of his life.

Reuven, Gadi’s father, absorbed in his own problems, has always been put off by interactions with his unusual son.

But the hidden love between father and son grows steadily stronger as they get to know each other again.

Gadi’s endless optimism will console them all when the two of them have to cope with the tribulations that await them.

The film is based on a true story and on the director life.

In the Ophir Awards Dov Glickman won the best Supporting Actor

Anno: 2018
Nazione: Israele
Genere: Lungometraggio
Durata: 90
Lingua: Ebraico
Regia: Jacob Goldwasser
Sceneggiatura: Haim Merin
Montaggio: Itamar Goldwasser
Fotografia: Boaz Yehonatan Yacov
Musica: Daniel Salomon
Cast: Dov Glickman, Nevo Kimchi, Evelin Hagoel, Eli Eltonyo
Produzione: Marek, Michael e Jonatan Rosenbaum

The Cakemaker di Ofir Raul Graizer, Israele, 105′

Thomas, un giovane pasticciere tedesco, ha una tenera storia con Oren, un israeliano sposato che frequentemente visita Berlino per lavoro. Quando Oren muore in un incidente d’auto in Israele, Thomas va a Gerusalemme in cerca di risposte sulla sua morte. Sotto mentite spoglie, Thomas entra nella vita di Anat, la vedova di Oren, che gestisce un caffè. Il pasticciere inizia a lavorare per lei, creando torte e pasticcini che ravvivano il caffè. Thomas si trova coinvolto nella vita di Anat in maniera molto diversa da quel che aveva pensato e, per salvare la verità, porta avanti la bugia fino ad un punto di non ritorno. Il film, oltre ad aver vinto molti premi, è stato nominato dall’Accademia israeliana come candidato al premio Miglior Film Straniero agli Oscar.

Thomas, a young German baker, is having an affair with Oren, an Israeli married man who has frequent business visits in Berlin. When Oren dies in a car crash in Israel, Thomas travels to Jerusalem seeking for answers regarding his death. Under a fabricated identity, Thomas infiltrates into the life of Anat, his lover’s newly widowed wife, who owns a small Café in downtown Jerusalem. Thomas starts to work for her and create German cakes and cookies that bring life into her Café. Thomas finds himself involved in Anat’s life in a way far beyond his anticipation, and to protect the truth he will stretch his lie to a point of no return.

Special mentions:

Winner- Cinelab Award, Pitch Point Jerusalem Film Festival 2016;

Talent Project Market – Berlinale Talents – 64 Internationale Filmfestspiele 2014;

Crossroads. Agora Filma Market- 54th Thessaloniki Fila Festival 2103;

Winner- Development Grant- Jerusalem Film & Television Fund 2012;

Jerusalem Film Festival Speed Dating Pitch Program 2012;

The Nipkow Program- Berlin 2011.

Anno: 2017
Nazione: Israele
Genere: Lungometraggio
Durata: 105
Lingua: Ebraico – Inglese – Tedesco
Regia: Ofir Raul Graizer
Sceneggiatura: Ofir Raul Graizer
Montaggio: Michal Openheim
Fotografia: Omri Aloni
Musica: Dominique Charpentier
Cast: Tim Kalkhof, Sarah Adler, Roy Miller, Zohar Strauss, Sandra Sade
Produzione: Itai Tamir -Laila Films Co -Produzione: Mathias Scwerbrock-Film Base Berlin, Ofir Raul Graizer

The King of Barek di Orit Ofir Ronell, Israele, 74′

Anteprima italiana

Il documentatio segue l’ascesa e la caduta degli Alkolombris, una famiglia bulgara di orgogliosi panettieri, guidati da Sammy, e immigrata nel neonato Stato di Israele, introducendo le loro famose bourekas. Giunta rapidamente al successo, la panetteria di famiglia a Giaffa presto diventa una vera e propria istituzione, dove arrivano clienti da tutto il Paese. Così “Sammy Bourekas & Sons” diventa la prima catena di negozi monomarca di Israele, guidata dalla giovane generazione, composta dai figli di Sammy e dal genero. I negozi spuntano come funghi in tutta Israele, e il business è accompagnato dalla “Dolce vita”, fatta di “social life” con politici, giocatori di calcio, attori e modelle. Ad un certo punto però l’incantesimo si rompe, e prendono il sopravvento le rivalità interne alla famiglia…

Festival:

Jewish International Film Festival, Australia, 2018

The film follows the rise and fall of the Alkolombris- a proud family of Bulgarian bakers that immigrated to the newborn state of Israel.

Their success was rapid, and the family bakery in Jaffa soon became a well-known establishment, drawing crowds from all over the country. This led to the first franchised food chain in Israel- “Sammy Bourekas & Sons”. Run by the younger generation, Sammy’s two sons and son-in-law, bakeries selling Bourekas popped up all over Israel.

Money started to flow, accompanied by an extravagant lifestyle and celeb-status parties with Israeli high-society: politicians, soccer players, actors and models. They even opened an automated Bourekas factory. But as the rival siblings began to clash, jealously, honor and greed began to tear down the family empire.

Festival:

Jewish International Film Festival, Australia, 2018

Anno: 2018
Nazione: Israele
Genere: Documentario
Durata: 74
Lingua: Ebraico – Bulgaro
Regia: Orit Ofir Ronell
Sceneggiatura: Orit Ofir Ronell
Montaggio: Tor Ben-Mayor
Fotografia: David Zarif
Musica: Kobi Vitman
Cast: La famiglia Alkolombris
Produzione: Yoram Ivry, David Noy, Cinemax Prod

The Museum di Ran Tal, Israele, 72′

The Museum – Hamuseon

Anteprima italiana

The Museum è un documentario che esplora l’anima israeliana, attraverso le gallerie, i magazzini ed i visitatori del Museo di Israele a Gerusalemme, la più importante istituzione culturale del Paese.

E’ un “documentario puzzle”, contemporaneamente intrigante e divertente, che tenta di definire l’essenza unica del museo attraverso l’eccezionale contesto geografico, storico e politico sul quale poggia. Con un tagliente sguardo ironico, il film segue i visitatori, osserva gli osservatori, ascolta i relatori e scende nei magazzini, entra nei laboratori e nelle sale conferenze. Il direttore del museo americano, la guardia della sicurezza fischiettante, il sovrintendente di Gerusalemme, l’ispettore ultraortodosso alla “kasherut”, la guida turistica palestinese ed il turista cieco sono solo alcuni dei personaggi che fanno parte della serie di attività del museo. Per circa 18 mesi il regista Ran Tal, già ospite del PKF, ha seguito con la sua troupe la quotidianità del museo, componendo un mosaico di bellezza mozza fiato. Candidato Miglior Documentario all’Accademia israeliana per il cinema e la televisione 2018, è stato presentato in molti festival del mondo.

The Museum is a film that seeks to explore the Israeli soul through the galleries, storerooms and visitors of the Israel Museum, Israel’s most important cultural institution.

This is a documentary puzzle, simultaneously intriguing and amusing, which attempts to define the unique essence of the museum within the exceptional geographical, historical and political context in which it functions.

With a trenchant, ironic eye the film follows the visitors, observes the observers, listen to the speakers and descend to the storerooms, labs and conference rooms. The America museum director,  the singing security guard, the Jerusalem curator, the Haredi kashrut inspector, the Palestinian guide and the blind visitor are just a few characters that take part in a chain of activities which add up to the museum.

For about 18 months Director Ran Tal collected footage of the museum’s daily routine, assembling it into a cinematic collage-observant, sensitive and breathtakingly beautiful.

Awards:

11th David A. Stein Memorial Award for the Best Documentary, Toronto Jewish Film Festival, 2018

Nomination to Ophir Award in the Best Documentary Feature Category, Israel Academy of Film and Television, 2018

Festivals:

Jerusalem Film Festival, 2017 – World Premiere

Museum of Fine Arts Boston, US, 2018

Washington Jewish Film Festival, US, 2018

Toronto Jewish Film Festival, Canada, 2018

Anno: 2017
Nazione: Israele
Genere: Docu-Film
Durata: 72
Lingua: Ebraico – Inglese – Yiddish – Arabo
Regia: Ran Tal
Sceneggiatura: Ran Tal
Montaggio: Nili Feller
Fotografia: Daniel Kedem, Itay Marom, Uriel Sinai, Ziv Berkovitch, Zvi Lanzman
Musica: Asher Goldschmidt
Produzione: Lama Films- Ayelet Kait, Amir Harel, Ran Tal

Virgins di Keren Ben Rafael, Francia – Israele – Belgio, 90′

Virgins – Ein betulot bakrayot

Anteprima italiana

A Kiryat Yam, piccola città sulla costa nord di Israele, tutto sembra essersi fermato. Lana, una adolescente ribelle, si impegna a combattere contro la rassegnazione e l’immobilismo. Non avrebbe mai potuto immaginare che la voce di una sirena spiaggiata sulla costa avrebbe risvegliato la città dal suo torpore… La storia si basa su un fatto realmente accaduto: qualche anno fa qualcuno ha detto di aver avvistato una sirena, tanto che il sindaco ha offerto un milione di dollari di ricompensa a chi avesse portato le prove di quell’avvistamento.

Premi:

Tribeca Film Festival 2018: Migliore Attrice -Joy Rieger

Montenegro Film Festival 2018: Mimosa d’oro per il Migliore Regista e Mimosa d’oro per la Migliore Attrice Joy Rieger

In Kiryat Yam, a small town on the north coast of Israel, everything seems to have stopped. Lana, a rebellious teenager, vowed to fight against resignation and immobility. She could not imagine that the rumor of a mermaid off the coast would wake up the town from its torpidity.

It is a real story happened few years ago in Kiryat Yam. The major offered a million dollars to whoever could prove the existence of the mermaid.

 Awards:

Tribeca Film Festival 2018: Best Actress – Joy Rieger

Montenegro Film Festival 2018:  Golden Mimosa for the best director and Golden Mimosa for the Best Actress – Joy Rieger

Anno: 2018
Nazione: Francia – Israele – Belgio
Genere: Lungometraggio
Durata: 90
Lingua: Ebraico
Regia: Keren Ben Rafael
Sceneggiatura: Keren Ben Rafael, Elise Benroubi
Montaggio: Daniel Avitzur, Frederic Baillehaiche
Fotografia: Damien Dufresne
Musica: Renaud Mayeur
Cast: Joy Rieger, Evgenia Dodina, Michael Aloni, Manuel Elkaslassi Vardi, Rami Heuberger
Produzione: Caroline Bonmarchand Avenue B (Francia) In coproduzione con: United King Films (Israele), Artza Productions (Israele), Frakas Productions (Belgio), Eurimages

Omaggio a Avi Nesher

The Other Story di Avi Nesher, Israele, 112′

The Other Story – Sipur Acher

Anteprima italiana

Anat Abadi, una brillante ragazza che frequentava la scatenata vita mondana di Tel Aviv, ha ritrovato Dio. Rinuncia alla promiscuità, al maiale, allo smartphone, intraprende una vita di solenne devozione, va a vivere a Gerusalemme, si iscrive ad una scuola religiosa ultra ortodossa e si fidanza con un carismatico musicista che ha anche lui di recente riscoperto la fede.

Il nonno di Anat – Shlomo – un diffidente psicologo vedovo e irriducibile ateo – rimane scioccato dall’improvvisa decisione della nipote. Shlomo cerca in tutti i modi di fermare il cammino intrapreso da Anat e dal quale, a breve, la ragazza non potrà più tirarsi indietro. Alla fine Shlomo chiede aiuto ai genitori divorziati della nipote: Yonatan, che ha lasciato Israele anni fa alla ricerca di fama e fortuna negli Stati Uniti, ma che si è poi ritrovato travolto dagli scandali, e Tali, una donna d’affari di successo di Tel Aviv con i propri problemi da risolvere. I tre si alleano per trovare il modo di sabotare l’imminente matrimonio di Anat.

Allo stesso tempo, nel suo studio Shlomo ha in terapia una giovane coppia che sta divorziando, Sari e Rami Alter, i quali sono coinvolti in un’esplosiva ed amara disputa per l’affidamento del loro geniale figlio Izy. Durante la terapia, Shlomo inizia a scoprire fatti strani e preoccupanti sui due coniugi, che lo fanno preoccupare per l’incolumità del bambino.

In poco tempo, le strade di queste famiglie si incontrano e la situazione che ne viene fuori diventerà ricca di suspense, commozione ed umorismo…

Anat Abadi, a bright and intense young woman long part of Tel Aviv wild club scene, has found God.

Renouncing promiscuity, pork and smartphones for a life of solemn devotion, she moves to Jerusalem, enrolls in an ultraorthodox seminary, and gets engaged to a charismatic musician who’s also recently found religion.

Anat’s grandfather Shlomo — a wary widowed psychologist and avowed old-school atheist—is shocked by his granddaughter’s sudden embrace of religious zealotry. Shlomo is desperate to force Anat off her new path, from which there will soon be no turning back. To that end, he enlists the help of her divorced parents, Yonatan, who’s left Israel years ago to pursue fame and fortune in the USA only to find himself embroiled in scandal and Tali, a successful business woman in Tel Aviv with her own scores to settle. Together they team up in plot to thwart Anat’s upcoming wedding.

Meanwhile at his clinic, Shlomo is counseling a young divorcing couple, Sari and Rami Alter, who are embroiled in an explosive and bitter custody battle over their young gifted boy, Izy. In the course of treatment, Shlomo begins to unearth bizarre and troubling information about the two parents, raising concerns about the child’s safety.

Before long the paths of both these troubled families will tangle in most unexpected ways: as the characters’ warring personal convictions and intimate anxieties in the clash between secular and religious worldviews also come to embody the struggle for identity animating present-day Israel.

The ensuing roller coaster ride, by turns suspenseful, poignant, and humorous, will test the strength of their resolve while offering them a last chance at a personal and family reckoning and—could it be? —a modicum of redemption.

Anno: 2018
Nazione: Israele
Genere: Lungometraggio
Durata: 112
Lingua: Ebraico
Regia: Avi Nesher
Sceneggiatura: Avi Nesher e Noam Shpancer
Montaggio: Isaac Sehaiyek
Fotografia: Michel Abramowcz
Musica: Nathan Goshen
Cast: Sasson Gabai, Joy Rieger, Yuval segal, Maya Dagan, Nathan Goshen, Avigail Harari, Maayn Bloom, Orna Fitousi
Produzione: Metro Communications, Artomas Communications, United King, Mila Media

Rage and Glory di Avi Nesher, Israele, 103′

Rage and Glory – Zaam Vetehila

Una nuova versione restaurata del capolavoro di Avi Nesher prodotta dagli Archivi del Film Digitale di Israele. Il linguaggio cinematografico di Nesher ricrea una forma di mitologia e sionista, attraverso il racconto della storia di “Eddy il Macellaio”, un anarchico della banda Stern, che viene mandato a Gerusalemme per organizzare l’uccisione di un alto ufficiale britannico. L’arrivo di Eddy crea molta tensione all’interno di una situazione già tesa, e la porta quasi al collasso, mentre le unità britanniche incalzano. Ad oltre trent’anni dall’originale uscita in sala, Rage and Glory torna sul grande schermo, mostrando come all’epoca della sua uscita fosse già in anticipo del suo tempo sia a livello cinematografico che a quello tematico.

A new digitally remastered version of Avi Nesher’s masterpieceRage and Glory which was produced by the Israel Film Archive’s Digital Lab.

Nesher’s stunningly unique film language shapes anew the Zionist mythology, as it tells the story of Eddy the Butcher, an avowed anarchist and Stern Gang hitman who is sent to Jerusalem to plot the assassination of a senior British officer. Eddy’s arrival creates much tension within the already troubled cell and almost brings about its collapse, as the British counter terrorist operatives are closing in.

More than three decades after its original release, it is now clear that Rage and Glorywas way ahead of its time, both cinematically and thematically.

Anno: 1984
Nazione: Israele
Genere: Lungometraggio
Durata: 103
Lingua: Ebraico – Inglese
Regia: Avi Nesher
Sceneggiatura: Avi Nesher
Montaggio: Isaac Sehayek
Fotografia: David Gurfinkel
Musica: Rami Kleinstein, Izhar Ashdot
Cast: Juliano Mer, Hanna Azoulay-Hasfari, Roni Pinkovich, Rona Fried, Yigal Naor, Tuvia Gelber
Produzione: Avi Nesher, Isaac Sehayek

Turn Left at the End of the World di Avi Nesher, Israele, 108′

Turn Left at the End of the World – Sof haolam smola

L’acclamato film di Nesher che è considerato da molti il germoglio dell’era d’oro del cinema israeliano. Nel 1968, alcune famiglie di origine indiana vanno a cercare fortuna in un piccolo villaggio del deserto del Negev, popolato prevalentemente da famiglie di origine marocchina. Durante una surreale guerra culturale tra le due fazioni di poveri immigrati abbandonati e disperati, due bambine – una marocchina e l’altra indiana, scoprono la rivoluzione sessuale degli anni sessanta.

Nesher’s acclaimed film, which is considered the opening shot of the golden age in Israeli cinema.

To a small and isolated village in the Negev (the desert), populated mostly by hard-working Moroccan immigrants, arrived in 1968 a few Indian families in order to find a better life in the West. During a surrealistic “cultural war” between the two abandoned and desperate immigrant groups, two girls – one Moroccan and the other Indian – discover the sexual revolution of the 1960s.

Anno: 2004
Nazione: Israele
Genere: Lungometraggio
Durata: 108
Lingua: Ebraico – Arabo – Francesce – Inglese
Regia: Avi Nesher
Sceneggiatura: Avi Nesher, Sari Turgeman Amir, Rubi Porat-Shova
Montaggio: Isaac Sehayek
Fotografia: David Gurfinkel
Musica: Krishna Levi
Cast: Aure Atika, Jean Benguigui, Liraz Charhi, Netta Garti, Rubi Porat-Shoval, Kruttika Desai, Parmeet Sethi
Produzione: Moshe Edrey, Leon Edery, Samuel Hadida, Avi Nesher

Percorsi ebraici

Einstein in the Holy Land di Noa Ben Hagai, Israele, 55′

Nel febbraio del 1923 quando Albert Einstein arrivò in Palestina ci vivevano 85.000 ebrei e a giudicare dai titoli dei giornali del tempo, sembra che molti di loro fossero accorsi ad accogliere esultanti l’ebreo più famoso di quella generazione. Durante i 12 giorni che seguirono, Einstein avrebbe annotato le sue impressioni sul nascente Stato Ebraico in un taccuino destinato a restare inedito sino ai giorni nostri. Seguendo le pagine di quel diario di viaggio, il film racconta la visita di Einstein in Terra Santa e compone un ritratto del Genio che fu.

Partecipazioni:

Toronto Jewish Film Festival, 2016

Jewish Motifs Film Festival, Warsaw, 2016

Washington Jewish Film Festival, 2016

International Festival of the Jewish Films, Australia, 2015

In February 1923 when Albert Einstein arrived in Palestine there were 85.000 Jews living there- and judging from newspaper headlines of the time, it seemed that each and every one of them came to greet and cheer the most famous Jew of his generation.

For the next 12 days, Einstein would note his impressions of the emerging Jewish State in a personal travel log he was writing, a journal not meant to be published. Using this never before seen travel log, the film traces the visit to the Holy Land and paints a portrait of the Jewish genius.

Toronto Jewish Film Festival, 2016

Jewish Motifs Film Festival, Warsaw, 2016

Washington Jewish Film Festival, 2016

International Festival of the Jewish Films, Australia, 2015

Anno: 2015
Nazione: Israele
Genere: Documentario
Durata: 55
Lingua: Ebraico
Regia: Noa Ben Hagai
Produzione: Ada Keren- IBA Channel One

Etgar Keret: Based On A True Story di Stephane Kaas, Israele – Paesi Bassi, 67′

I lettori di tutto il mondo hanno imparato ad amare lo scrittore israeliano Etgar Keret per le sue brevi storie surreali ed esilaranti performance. Tanto i suoi racconti quanto gli aneddoti della sua vita condividono una estrema riconoscibilità, nonostante le incredibili assurdità. Quando due giovani olandesi si sono messi a realizzare un film su di lui, sapevano che sarebbero state necessarie tecniche diverse per mostrare come funziona la sua mente: attraverso l’animazione delle sue storie, le rievocazioni dei suoi aneddoti, gli sguardi dietro le quinte e le interviste con familiari e amici (tra cui Jonathan Safran Foer e Ira Glass), cercano di scoprire perché la sua costante narrazione  lo abbia tenuto in vita e scoprono come l’ossessione per la scrittura e il raccontare bugie abbiano salvato la vita di questo straordinario narratore. Vincitore del Prix Italia 2018 per la Tv, nelle Performing Arts, Etgar Keret, based on a true story è stato presentato all’ultima edizione del Festivaletteratura di Mantova.

People from all over the world have come to love Israeli writer Etgar Keret for his surreal short

stories and his hilarious live performances.

When two young Dutch filmmakers set out to make a film about Etgar Keret’s stories, they

knew they had to make use of a lot of different techniques to truly show how his mind works.

Through animations of his stories, re-enactments of his anecdotes, peeks behind the scenes

and interviews with family and friends (Jonathan Safran Foer and Ira Glass among them) in Tel

Aviv and New York, they try to find out why Keret’s constant storytelling has kept him alive.

Winner of the Prix Italia 2018 for TV, in Performing Arts, Etgar Keret, based on a true story was presented at the last edition of the Festivaletteratura in Mantua.

Anno: 2017
Nazione: Israele – Paesi Bassi
Genere: Documentario
Durata: 67
Lingua: Ebraico – Inglese
Regia: Stephane Kaas
Sceneggiatura: Stephane Kaas e Rutger Lemm
Montaggio: Stephane Kaas, Ruben van der Hammen, Mieneke Kramer
Fotografia: Diderik Evers
Musica: Peter Vandrie e Orel Tamuz
Produzione: Katja Draaijer e Frank Hoeve, BALDR Film

La razzia. Roma, 16 ottobre 1943 di Ruggero Gabbai, Italia, 60′

Il 16 ottobre 1943 le forze naziste arrestano nella città di Roma oltre 1250 ebrei. Le vittime devono preparare le valigie e abbandonare le loro case in pochi minuti. Il 18 ottobre sono condotte alla stazione Tiburtina, ammassate in ventotto carri bestiame e deportate nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Solo sedici torneranno. A settantacinque anni dalla razzia del 16 ottobre ‘43, il film documentario ripercorre una delle più tragiche pagine della storia d’Italia attraverso le voci di chi l’ha vissuta. Il film è realizzato con le testimonianze dei sopravvissuti. Un’opera corale, in cui le parole di chi è sopravvissuto al campo di sterminio si uniscono a quelle di chi è riuscito a scampare alla deportazione. Il ritmo della narrazione è scandito dai racconti diretti, accompagnati da vedute di Roma e dei luoghi in cui la razzia ebbe luogo, che ci aiutano a ripercorrere quei tragici momenti.

On October 16th 1943 the Nazi forces arrest more than 1250 Jews in Rome. The victims must prepare suitcases and abandon their houses in few minutes. On October 18th they are conducted to the Tiburtina railway station, amassed in twenty eight cattle cars and deported to the extermination camp Auschwitz-Birkenau. Only sixteen will come back.  Seventy five years after the raid of October 16th, 1943, the documentary film traces one of the most tragic pages of Italian history through the voices of those who lived it. The film is made with the testimonies of  survivors.  A choral work in which the words of those who survived the extermination camp are united with those of who managed to escape deportation. The rythm of the narration is punctued by direct stories accompanied by views of Rome and the place where the raid took place, which help us to retrace those tragic moments.

Anno: 2018
Nazione: Italia
Genere: Film documentario
Durata: 60
Lingua: Italiano
Regia: Ruggero Gabbai
Montaggio: Mattia Schaumann
Musica: Mario Piacentini
Produzione: Fondazione Museo della Shoah e Forma International in collaborazione con RAI Cinema

Shalom Bollywood: The Untold Story Of Indian Cinema di Danny Ben-Moshe e Dwit Monani, Australia, 76′

Shalom Bollywood rivela la sorprendente storia della bimillenaria comunità ebraica indiana e il suo ruolo formativo nel plasmare la più grande industria cinematografica del mondo. Quando il cinema indiano iniziò 100 anni fa, era un tabù per le donne indù e islamiche esibirsi sullo schermo, così le donne ebree assunsero i ruoli delle protagoniste femminili che hanno dominato per decenni. Il film si concentra sulla vita di cinque grandi attori ebrei. Intriso di musica e danza, il documentario racconta questa straordinaria vicenda, guidata dal linguaggio tipico della Bollywood d’epoca.

Shalom Bollywoodreveals the unlikely story of the 2000-year-old Indian Jewish community and its formative place in shaping the world’s largest film industry. When Indian cinema began 100 years ago it was taboo for Hindu and Islamic women to perform on screen, so Indian Jewish women took on female lead roles, which they dominated for decades. The film focuses on the lives of five of the great Jewish actors. Infused with music and dancing, the cheekily told documentary unabashedly oozes Bollywood as it uses film motifs to drive the narrative.

Anno: 2017
Nazione: Australia
Genere: Documentario
Durata: 76
Lingua: Inglese
Regia: Danny Ben-Moshe e Dwit Monani
Sceneggiatura: Danny Ben-Moshe
Montaggio: Dwit Monani
Cast: Stelle ebreo-indiane: Sulochana (Ruby Myers, 1907-1983); Miss Rose (Rose Musleah, 1911-1985); Pramila (Esther Victoria Abraham, 1916-2006); Nadira (Farhat Ezekiel, 1932-2006), Uncle David (David Abraham Cheulkar,1909-1982)
Produzione: Danny Ben-Moshe

The New Black di Eliran Malka, Israele, 30′

The New Black – Shababnikim

La serie tv racconta la vita di quattro giovani ebrei ultraortodossi in una scuola religiosa (Yeshivà) a Gerusalemme. Uno di loro, Ghedalya, è concentrato nello studio, mentre gli altri tre alternano i loro studi di Talmud con giri per il parco, acquisti ai grandi magazzini e, in generale, con il divertimento.

Shababnikim (titolo originale della serie) è in ebraico un modo di chiamare i giovani ultra religiosi che sono fuori dal tracciato, ma non completamente. Non ci sono eroi devoti o scene strappa cuore in The New Black.  Ciò che troverete in questi episodi è tanto divertimento. Vincitrice di quattro premi all’Accademia israeliana nel 2017, la serie è stata campione di ascolti del canale Hot.

The show features a group of four Haredi students who study at a yeshiva in Jerusalem. One of them, Gedalya, is on the straight and narrow, while the other three prefer their Talmud study with a side of hanging out in the park, shopping at the mall and general goofing off. Shababnikim is a Hebrew slang word for a Haredi youth who is off the path – but not entirely. There are no tortured heroes or heartbreaking scenes in The new black, what you will find in the episode is fun, and a lot.

The series had a lot of success and it was the most watched series in Hot (Israeli Channel) in 2017. The series won four Academy Awards for 2017: best comedy series, the best screenplay, and the best comic actor(Ori Leizerovitz)

Anno: 2018
Nazione: Israele
Genere: Serie TV
Durata: 30
Lingua: Ebraico
Regia: Eliran Malka
Sceneggiatura: Eliran Malka
Montaggio: Assaf Korman
Fotografia: Itzik Portal
Cast: Ori Leizerovitz, Israel Atias, Daniel Gad, Omer Perlman
Produzione: Dori Media Darset

Serie TV da Israele

Significant Other di Ram Nehari, Israele, 74′

Significant Other – Kacha ze

Significant Other è una commedia drammatica sulla solitudine di due quarantenni vicini di casa, che si sono trovati a vivere porta a porta e si imbarcano a condividere una relazione esitante e piena di difficoltà. Uno sguardo iperrealista, sobrio, divertente, ed a volte doloroso, sulla solitudine umana, il desiderio di essere amati, e le complicazioni delle relazioni personali.

Assi è reduce da un matrimonio durato 20 anni che gli ha dato due figli. Solo, nel suo nuovo appartamento, decide di suicidarsi ingoiando le medicine di un armadietto pieno. Mentre aspetta la morte, un imprevisto rovina i suoi piani: qualcuno suona insistentemente alla sua porta, è Dana, la vicina di casa in pieno attacco cardiaco. Dana chiede ad Assi di aspettare con lei l’arrivo dei soccorsi, così gli infermieri finiscono per caricare entrambi sull’ambulanza. Da questo sfortunato incontro, Dana ed Assi, due persone solitarie che hanno perso ogni speranza nell’amore, scoprono che persino quando la vita sembra essere finita ci possono essere ancora sorprese.

Significant Otheris a hyper-realistic, sober, funny, and at times painful look at human loneliness, the desire to be loved and complications of relationships.

A comedy drama about loneliness, centered around two neighbors in their late 40’s – a single woman and a newly separated man – who find themselves living next door to each other and embark on enter a hesitant, obstacle-filled relationship.

Assi left a twenty year marriage and two children. Alone in his new apartment, he decides to commit suicide. Swallowing a cabinet full of medicine, he waits to die. He is quickly distrupted by a stubborn, persistent ringing at the door. Dana, his neighbor, is in the midst of a heart attack and ask him to wait with her until the ambulance arrives. The paramedics end up to evacuate them both.

From this ill-fated encounter, Dana and Assi, two lonely people who lost all faith in love, discover that even when life seems to have passed them by, there are still surprises to be had.

Anno: 2018
Nazione: Israele
Genere: Serie TV
Durata: 74
Lingua: Ebraico
Regia: Ram Nehari
Sceneggiatura: Dana Modan
Montaggio: Ido Muchrik
Fotografia: Shark de Mayo
Musica: Eldad Gueta
Cast: Dana Modan, Assi Cohen, Lior Ashkenazi
Produzione: July August Productions and Yes studios

When Heroes Fly di Omri Givon, Israele, 80′

When Heroes Fly – Bishvila ghiborim afim

Anteprima italiana

Ispirata all’omonimo romanzo best seller di Amir Gutfreund, la serie TV è un thriller d’azione, che racconta di quattro amici, veterani di guerra in un’unità speciale. Undici anni dopo essersi separati, devono riunirsi per un’ultima missione di salvataggio molto rischiosa e allo stesso tempo personale. Quando ricevono la notizia che Yaeli, grande amore di uno di loro e sorella di un altro, per molto tempo creduta morta, possa essere ancora in vita, i quattro intraprendono una missione per ritrovarla. Il viaggio li porta nel profondo della giungla colombiana, dove presto capiscono che se veramente vogliono raggiungere l’obiettivo, ognuno di loro deve prima confrontarsi con i traumi del passato. Perché Yaeli è scappata il più lontano possibile dalle persone che amava, per salvare se stessa…

La serie TV, che ha vinto il festival di Cannes nel 2018, è un thriller a ritmo veloce basato su personaggi forti che hanno vissuto il lato oscuro della vita e per trovare la pace devono, ancora una volta, attraversare mille avversità.

Inspired by a bestselling novel, this dramatic thriller centers on four friends, war veterans of a Special Forces unit, who, eleven years after falling out, must reunite for one final and deeply personal rescue mission. When they receive news that Yaeli, a former lover of one of the friends and sister of another – long believed to be dead- may still be alive, the four friends embark on a mission to find her. Their journey takes them deep into the hearth of the Colombian jungle, where they soon realize that if they are to succeed in their search, each of them must first confront the trauma that tore them apart so many years before. For Yaeli ran as far as she could from the people she loved the most, to save herself from the shadow of death they cast upon her.

Featuring breathtaking action sequences, When Heroes Fly is a fast-paced thriller centering on strong characters who have seen the dark side of life, and must walk through fire and brimstone once again in order to find peace. It is about healing, second chances and loss, but most of all, it is about the power of life and the human strength to fight for it…

Anno: 2018
Nazione: Israele
Genere: Serie TV
Durata: 80
Lingua: Ebraico
Regia: Omri Givon
Sceneggiatura: Omri Givon
Montaggio: Amit Ganton, Amir Vinkel, Asaf Zcar
Fotografia: Nitai Netzer
Musica: Roy Noshe
Cast: Tomer Capon, Ninette Taybe, Michael Alon, Nadav Netz, Moshe Ashkenazi
Produzione: Spiro Films – Eitan Mansuri and Jonathan Doweck for Keshet Broadcasting

Animazioni da Israele

Selezioni di animazioni da Israele a cura di Hanan Kaminski, Israele, 60′

Maagalim – Cycles (Cerchi), 

Israele, 2016 3’31’

La canzone parla del tempo che passa, svanendo verso il nulla, e la nostra abilità limitata di affrontarlo. Al regista, l’ispirazione è venuta alcuni anni fa dopo una visita al Musée Mécanique di San Francisco, un museo dedicato ai giochi meccanici e a moneta.

America

Israele, 2018   15’22’’

Tel Aviv 1950, una madre e suo figlio ricevono un telegramma che li invita a rispondere ad una telefonata dall’America. La prospettiva della telefonata accende la speranza per una vita migliore nel cuore della madre, mentre il figlio è impegnato con il suo mondo fantastico ispirato dalla sua vita in Israele.

Zinuk – Leap   (Salto)

Israele, 2017   6’12’’

Una giovane donna, che per tutta la sua esistenza si è presa cura della nonna, cerca di scappare dall’edificio che ospita la sua casa: i palazzi creano un muro, imprigionando i suoi abitanti

The Fieldmarshal

Israele, 2016   11’02’’

Un film d’animazione commovente ed intenso sulla figura del “Fieldmarshal Archibald Lumumba”, inventato da Uri Grossman. Il film lascia lo spettatore con un sorriso amaro, misto alle lacrime e pone questioni su sogni e guerre, perdita e desiderio. Gli spettatori osservano lo scrittore David Grossman che intervista il figlio Uri nei panni del Fieldmarshal, che risponde alle domande del “giornalista”. Il film introduce gli spettatori nel mondo creativo di Uri, ucciso durante la seconda guerra in Libano.

Ma’rot – Mirrors

Israele, 2015   7’05’’

La relazione tra una giovane ragazza e suo padre si riflette adesso che trascorrono molto tempo in macchina, guidando su una strada senza fine.

How and why Don Jose Dissipated

Israele, 2018   12’37’’

Un incontro tra un turista ozioso ed un’ape noiosa si trasforma in una situazione surreale che disintegra la realtà vissuta e diventa un folle viaggio verso la coscienza del nostro eroe.

Lose this Child

Israele, 2011   3’43’’

A volte una spiaggia non è solo una spiaggia. Appena il sole tramonta sul mare, la sabbia prende e le forme di un intero ecosistema di vita acquatica. Tartarughe marine nascono, anguille emergono per inseguire la preda, e Madre Natura dirige il tutto.

Maagalim – Cycles

Israele, 2016 3’31’

The song is about time passing by, fading a way in to nothingness, and our very limited ability to cope with that. The inspiration came from a visit a few years back at Musée Mécanique in San Francisco, a museum devoted to antique penny arcade machine.

America

Israele, 2018   15’22’’

In 1950 Tel Aviv, a mother and her son receive a telegram with an invitation for a phone call from America. The prospects of the call spark hope for a better life in the mother’s heart while her son is busy in his own fantasy world inspired from his life in Israel.

Zinuk – Leap  

Israele, 2017   6’12’’

A young woman, who has been carrying her grandmother on her back for her whole life, tries to escape a tenement, whose buildings form a wall, imprisoning its inhabitants.

The Fieldmarshal

Israele, 2016   11’02’’

A moving and poignant animation film about the irrepressible figure of Fieldmarshal Archibald Lomumba, conjured up by the late Uri Grossman. The film leaves the viewer with a bitter smile mingled with tears, and poses questions about dreams and wars, loss and longing. Viewers watch David Grossman interviewing his son Uri who takes on the personality of the Fieldmarshal, responding to the “journalist’s” candid questions. The film introduces viewers to Uri’s creative world, shattered when he was killed during the Second Lebanon War.

Ma’rot – Mirrors

Israele, 2015   7’05’’

The relationship between a young girl and her father is being reflected as they spend time together in a car, driving on an endless road.

How and why Don Jose Dissipated

Israele, 2018   12’37’’

An encounter between a lazy tourist and an annoying bee develops into a surreal situation that disintegrates the experienced reality and turns into a mad journey to our hero’s consciousness.

Lose this Child

Israele, 2011   3’43’’

Sometimes a beach is not just a beach. As the sun goes down over the ocean, the sand comes to life and takes on the forms of an entire mini eco-system of aquatic life. Sea turtles are born, eels emerge to pursue their prey and Mother Earth orchestrates it all.

Anno: 2018
Nazione: Israele
Genere: Animazione
Durata: 60
Lingua: Ebraico
Regia: a cura di Hanan Kaminski

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