The last witness

L’ultimo segretario personale di Hitler e la figlia. Racconto in contrapposizione fra le due percezioni.
L’ultimo segretario personale di Hitler e la figlia. Racconto in contrapposizione fra le due percezioni.
Madre e figlia adolescente vivono a Tel Aviv, un rapporto complesso. La madre si prostituisce e la figlia cerca di toglierla dai pericoli della strada.
Vincitore della Caméra d’or per la miglior opera prima al 57º Festival di Cannes (2004)
Aviva (Asi Levi) è impiegata nelle cucine di un grande albergo a Tiberiade ma il suo sogno è di diventare una scrittrice a tutti gli effetti. Ha un marito disoccupato (Dror Keren), tre figli problematici, una madre affetta da disturbi psichici (Levana Finkelstein) e una sorella (Rotem Aboav) – donna dotata di un gran senso dell’umorismo e anch’essa con desideri d’evasione. Grazie all’ incoraggiamento e l’appoggio della sorella, Aviva incontra Oded (Sason Gabai), un noto scrittore, che le promette di farla diventare una vera scrittrice. Tuttavia il sogno non tarda a trasformarsi in un incubo e Aviva si troverà a fare i conti con la sua vita, scoprendo però così anche la sua voce interiore e guadagnandosi la sua indipendenza.
Il film, che ha riscosso un notevole successo di pubblico e ottenuto numerosi premi, è opera di Shemi Zarhin, regista e sceneggiatore, veterano del cinema israeliano. Si tratta di un melodramma, commovente e divertente al tempo stesso, che si svolge in un Israele di periferia. Zarhin traccia il profilo di una famiglia che ha difficoltà a sbarcare il lunario e che cerca di prendere parte al recente boom economico israeliano senza pur tuttavia perdere la propria autenticità.
Una famiglia di carbonai arabi vive in uno stato di completo isolamento a causa di un segreto che ha reso impossibile la sua vita sociale.
Alla fine degli anni ’30, diverse famiglie ebree europee trovarono rifugio in Cina.